“Nello specifico, il veterinario, come ha stabilito il Tribunale di Brescia – sottolinea la Lav – era uno dei principali artefici della pratica aziendale di uccidere i cani affetti da semplici patologie per contenere i costi e perché non erano più idonei allo scopo: ben 6023 decessi contati tra il 2008 e il 2012, …
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